L’italia è tra i
primi posti in Europa per sovrappeso e obesità.
Gli ultimi
risultati della raccolta dati Okkio alla Salute del 2014 (il sistema di sorveglianza promosso dal Ministero della Salute, coordinato dall’Istituto superiore di sanità, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, le Regioni e le Aziende Sanitarie Locali) hanno rilevato che:
·
i
bambini in sovrappeso sono il 20,9%
·
i bambini
obesi sono il 9,8%
·
le
prevalenze più alte si registrano nelle Regioni del sud e del centro.
É
inoltre emerso che la colazione viene saltata o non è adeguata. Il 50 % dei
bambini fa una merenda abbondante. Elevato è il consumo di bevande dolci e/o
zuccherate mentre scarso è il consumo di frutta e/o verdura.
E per ultimo, non meno importante, molti bambini sono
sedentari.
Il dato ancor più sconcertante è che il 38% delle madri di
bambini in sovrappeso o obesi non ritiene che il proprio figlio sia in eccesso
di peso e solo il 29% delle madri pensa che la quantità di cibo da lui assunta
sia eccessiva. (fonte www.salute.gov.it).
Questi i dati di
Okkio alla Salute.
Purtroppo
personalmente continuo ad aver riscontro con questi dati. Incontri di educazione
alimentare presso le scuole primarie della mia zona hanno evidenziato un alto
tasso di sovrappeso e obesità (i dati sono in corso di elaborazione e a breve
verranno trasmessi tramite incontri con i genitori). E nel mio studio attuo
percorsi di educazione alimentare a bambini a partire dai 3 anni.
Le problematiche
da superare in realtà, riguardano l’atteggiamento dei familiari. I bambini si
rivelano molto furbi, intelligenti e imparano prestissimo a “raggirare” il
genitore o comunque gli affetti che vivono accanto a lui. Capricci, pianti
isterici, occhi dolci, abbracci smielati fanno parte delle loro tattiche per
ottenere quello che vogliono….e quasi sempre, purtroppo, ci riescono!
Non colpevolizzo
il familiare, perché dopo una giornata di lavoro o di stanchezza è facile
cedere ai capricci del bambino. É
brutto dirlo ma pur di “non sentire piangere o urlare” nostro figlio, alla fine
cediamo ai loro desideri.
Per non parlare
del genitore col “cuore debole”…..che fatica a dire di no davanti a degli
occhioni imploranti una merendina o delle patatine quando si va a fare la
spesa.
In realtà basta
davvero molto poco per cambiare le cose…piccoli cambiamenti ai comportamenti che
rendono tutto più semplice.
Lo dobbiamo ai nostri figli.
Perché l’obesità
non è solo un problema di salute, ma un problema sociale! Il giovane obeso
viene deriso, messo da parte, insultato, giudicato….
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